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Protesi di sterno stampata in 3D salva una giovane donna da un tumore rarissimo



Un tumore rarissimo dello sterno, cosidetto a "cellule giganti" colpisce una giovane donna di 27 anni e la tecnologia 3D unita alle eccellenze della chirurgia italiana la salva. E' quello che è avvenuto all'Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna dove una protesi paziente-specifica in titanio è stata impiantata per la prima volta in Italia in sostituzione dello sterno della paziente. La protesi è stata ottenuta mediante la stampa 3D, questa tecnologia rivoluzionaria nata nel settore architettonico-industriale e traslata in breve tempo all'ambito biomedico dove sta ottenendo risultati sempre più confortanti.

Il tumore in oggetto era inoperabile e l'intervento chirurgico eseguito dal Prof. Michele Rocca responsabile della Chirurgia Toracica Muscolo-Scheletrica.

La lesione tumorale è stata originariamente trattata dall'oncologia con anticorpi monoclonali per limitarne l'espansione e poi l'asportazione completa e il successivo impianto della protesi di sterno realizzata in una speciale lega di titanio, vanadio e alluminio dall'Istituto Tecnologico delle Canarie. Oltre alla protesi di sterno in titanio è stata impiantata anche una fascia tendinea proveniente dalla banca del tessuto muscolo-scheletrico del Rizzoli e una seconda protesi di sintesi.

L'intervento chirurgico è durato circa 7 ore ed è stato eseguito l'8 Maggio scorso. Oggi la paziente è tornata alla sua vita normale in ottime condizioni.

Questo intervento dimostra come la tecnologia 3D sia in grado di apportare un notevole valore aggiunto rivoluzionario in medicina specie laddove i limiti della chirurgia tradizionali si rendono apparentemente invalicabili.

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